Bu
L’ufficio suicidi
Le luci della verità
Le scale riflettono una luce giallognola, eppure oggi sembrano bianche e lucide come non lo sono mai state, agli occhi di S. Anche le ombre si colorano, quasi scelte ponderate in una tavolozza di sfumature di luce. I piani si susseguono gli uni dopo gli altri, tutti uguali. I passi si fanno leggeri, sicuri come non lo erano ormai da tempo. Proprio come quando i miei lacci si annodano e sembra impossibile poterli liberare. Poi, dopo qualche minuto di paziente lavoro delle dita, un ultimo piccolo strattone e sono pronti a tenere insieme le scarpe. Ancora e ancora, la vita annodata di questo bell’uomo dai baffi ben temperati, dopo qualche settimana di dolore e di smarrimento, si ritrova libera. Un piccolo strattone e vede nuovamente i colori e una piccola luce in fondo al suo cannocchiale.
Il mondo- ufficio
Una porta a vetri si apre e un segretario dall’aria stanca e dalle orecchie abnormi prende il telefono in mano e chiama. Forse i telefoni fanno crescere le orecchie
Pronto Ufficio Suicidi? Segretario 136, vi risulta un appuntamento con il signor S. della Animae?
“Vi risulta”, ah come sono odiosi questi modi da ufficio. Come se il cliente non fosse autorizzato ad avere ragione, perché non è parte dell’ufficio stesso, perché non conosce la sacra procedura. Poco importa poi, che si sia fatto due ore di tram per trovarsi là alle 8 precise. Se sfortunatamente non dovesse risultare nel registro, potrebbe tranquillamente andare a prendersi un caffè al bar all’angolo. Nell’ufficio non ci sarebbe nessun posto per lui.
Ah, perfetto. Vi risulta? Allora lo lascio passare. Con il signor Bu? Perfetto, perfetto. Si, grazie.
Bene, può entrare, il signor Bu la sta aspettando nell’ufficio 235_B, giusto in fondo, giri a sinistra, poi a destra e in fondo dietro la porta a vetri troverà l’ufficio da lei desiderato
La ringrazio, buona giornata
Un mondo di corridoi
Nessuna risposta da parte del segretario, come se si trattasse di una macchina. Una macchina dalle grandi orecchie. Ma sono altri i problemi per S., ora. La strada da fare per arrivare all’ufficio è piuttosto lunga e credo di aver già visto quel vaso. Che ci siam persi, forse? Questo non luogo da modo di vedere come esista un vero e proprio mondo dietro il mondo. Una realtà parallela in cui altre regole si applicano, in cui numeri e firme e cataloghi e code sono i veri padroni. Una gerarchia nuova che nulla o quasi ha a che fare con il mondo là fuori.
Soldati digitali
Il mondo- ufficio non chiede ai suoi soldati gambe o braccia, spesso neanche i cervelli. L’ufficio ha bisogno di dita che sappiano scavare negli archivi, battere lenti su computer antiquati e scrivere un 5 che non sembri una S su un registro. In caso contrario l’uomo che sembra essersi perso tra i corridoi sarebbe un mite 5 più che un ben più importante S., quasi promosso a capo del dipartimento vendite della più grande multinazionale di anime.
Finalmente, Bu
A destra aveva detto, ed infatti ecco una bella porta a vetri, da cui si può ammirare una scrivania in perfetto ordine e un ometto dall’aria seria con le mani conserte intento a guardare nel vuoto. Le orecchie sono piccole e infatti non c’è alcun telefono intorno a lui.
Puc, puc
Tossicchia la porta a vetri, sotto il pugno deciso dell’uomo S.
Prego
A quanto pare chi lavora dentro un ufficio omicidi usa ancora meno parole di chi vende anime
Salve sono…
So bene chi è lei, abbiamo un appuntamento alle ore 8.00, sono ora le 8.12
Si, sono arrivato alle 8.00, ma il suo collega…
Il mio collega non aveva appuntamento con me, lei aveva appuntamento con me. Bene ora le restano solo tre minuti. Cosa posso fare per lei?
La voce è sicura, forse fin troppo. Come se stesse leggendo un copione dietro le spalle di S. Infatti non lo guarda mai in faccia, le mani posate sul tavolo.
Avrei bisogno di un’informazione
Dica
Avrei bisogno delle generalità del medico che operava nell’Ospedale Giallo dieci anni fa
Un istante, prego
Eccolo che precipita queste dita tozze dentro un cassetto, tira fuori due fogli di carta e inizia a riempire il documento. Dopo poco, ecco la nuova domanda. Così finalmente anche S. farà parte di quel documento.
Natura della richiesta?
Chiede la voce dalle dita tozze
E’ proprio necessario?
Lo sguardo imperturbabile dell’animale da ufficio è una risposta senza appello.
Ah, capisco, bene. La faccenda è delicata, mio padre il Governatore è morto un mese fa e…
Signor S., natura della richiesta.
Ecco, dicevo, mio padre è morto e avrei bisogno di sapere chi era il medico autorizzato all’impianto dell’anima da me regalatagli per il giorno di Natale
Potremmo dunque scrivere “Motivi di natura personale”. Bene, per ragioni di sicurezza le devo chiedere di lasciare l’ufficio mentre mi appresto a cercare il documento
La porta a vetri si apre lasciando un’orma di vapore a forma di mano. Proprio quando l’ultimo dito sembra sparire dal vetro insieme alla speranza del povero venditore
Prego signor S., può rientrare
La faccia del signor Bu sembra trionfante. La magia! Solo pochi tocchi su una tastiera e abbiamo l’informazione che aspettavamo. Si, le dita sono le braccia del domani.
Eccomi, ha trovato qualcosa?
La prego di non mettere in dubbio le facoltà degli archivisti dell’ufficio suicidi
Certo, certo, ci mancherebbe. Potrei avere l’indirizzo?
Certamente. Dottor B., via Coleotteri e Nasi, 23 int. 12 terzo piano, corridoio 10
La ringrazio, signor Bu, arrivederci
Arrivederci. Oh, signor S.?
Si?
Spero possa esserle utile questa informazione. Il medico che cerca è morto proprio questa mattina
Se c’è un morto, il primo a saperlo è sempre lui. Bu, capo registri dell’ufficio suicidi.
— E la prossima settimana, la svolta. Il Paziente delle 8.05! —
La storia avrà pubblicazione a cadenza settimanale. Tutti i diritti sulla storia sono riservati da Flyingstories.org e nella persona di Daniele Frau.
Tutte le grafiche sono eseguite a mano e in stili misti dall’artista Gabriele Manca, DMQ productions, che detiene i diritti sulle opere.