Nella notte

— Read in English–

— Leggi il paragrafo precedente–

La notte è fatta per gli incubi

La notte le porte non bussano tutte allo stesso modo. Ci sono diversi modi di bussare e ci sono porte che restituiscono suoni differenti. Il legno è importante, quanto l’impazienza del pugno che comanda la mano. La mano piena, il pugno sono i modi più usati dalle braccia per segnalare attenzione. In questo caso colpiscono con forza, ma anche con quell’eleganza che sanno avere le mani coperte da guanti. Che sia una donna?

Una eco ambulante

Con tutto questo lavoro e con la possibilità di salire finalmente di grado, non sono tante le visite a questa porta corazzata in legno e metallo di un terzo piano rialzato con balcone e cucina abitabile. L’eco dei colpi alla porta, seppur eleganti, cammina silenzioso e si spande nelle camere, alla ricerca di orecchie che sappiano ascoltare.

Frammenti di sogni grigi

Strappato dal sonno e da un sogno grigio, S. guarda fuori dalla finestra e vede le luci della città raschiare i vetri crepati dalla pioggia. Il fango incrostato mi fa sentire più pesante e mi rende di sicuro meno attraente. Migliora però i miei sensi, facendomi sentire intorno a me tutto più fluido, come dentro una macchina che sprofonda in un lago. La pioggia che colpisce le finestre, i piedi che si stiracchiano e le vibrazioni dei passi che si allontanano dal letto, verso la porta.

Ah, sei tu

Dallo spioncino si affaccia sicuramente un volto noto, perché l’uscio si spalanca quasi immediatamente. Ecco una donna in blu, con dei piccoli guantini di lana. Sono le tre del mattino, ma sembra che non abbia dormito stanotte. S. si ricompone, lisciando un po’ i capelli arruffati e invitando la donna ad entrare. Niente da fare, sarà per un’altra volta, ora

Ti prego sbrigati, cambiati. Ti aspetto giù, ho delle cose importanti da dirti

Nella pioggia, nella notte
Nella notte…in the night

Scese le scale eccoci finalmente all’aperto, tutto il fango scivola via bagnato dalla pioggia fresca. Torno a splendere, come se fossi un paio di scarpe tutto nuovo, il tipico paio che tutti vorrebbero indossare nella pioggia. Certo, dentro questa macchina dai vetri appannati non c’è spazio per adulare me, l’umile paio di scarpe, per quanto io risplenda sul tappetino dell’auto. La donna in blu si tira via i capelli bagnati dagli occhi.

Come uno sparo in chiesa

L’apparente calma dei suoi gesti si tradisce nel momento in cui inizia a tormentare quel povero orecchino. Spero solo non ci sia un’anima all’interno, perché è un supplizio quel solletico continuo. Poi, come uno sparo in una chiesa, ecco uscir fuori finalmente le parole che erano rimaste a mezz’aria, nel silenzio.

Hanno mandato me dall’ufficio, perché pensano che sia la persona giusta per il compito. Forse sanno di noi, forse no. Non credo comunque di essere la persona giusta, ma ci proverò

Quale compito?

Sento chiedere con una nota di ansia nella voce dall’uomo seduto dentro di me. La donna in blu guarda di fronte a sè, gli occhi fissi su un lampione che si accende e spegne ad intermittenza, le mani bianche per lo sforzo di stringere il volante. Le parole scivolano via piatte, quasi insensate mentre guarda il cemento sciogliersi in pioggia

“Il Governatore, tuo padre, è morto”

Un fulmine

Un piccolo fulmine cade poco distante, sprigionando la luce necessaria per catturare gli occhi di S., prima colpiti e poi affondati. Nel momento in cui finalmente era pronto, nella zona verde della sua vita in cui poteva davvero sognare di cambiare la propria esistenza, ecco irrompere questo.

Se solo…

Avrebbe potuto abbracciare suo padre per dirgli che finalmente era pronto, che la sua vita aveva preso una piega diversa. Invece, tutto viene ricacciato in un oblio che solo i suoi occhi sanno testimoniare meglio delle parole. Perché quella morte, ora, è un destino che si fa falce e colpisce senza guardare. Perché quella morte, ora, è tutto ciò che non sarebbe mai dovuto accadere.

Nella notte, nella pioggia

E rimango a bagnarmi di pioggia e lacrime, nella pioggia. I fari di una macchina scura svoltano l’angolo, un albero vicino decide di piangere col vento. Solo una sirena in lontananza scuote la pioggia e il silenzio, annunciando forse qualche altra lacrima mista a pioggia, insieme ad una notte insonne

— Leggi il prossimo paragrafo, Il corpo e l’anima —

La storia avrà pubblicazione a cadenza settimanale. Tutti i diritti sulla storia sono riservati da a Flyingstories.org e nella persona di Daniele Frau.

Tutte le grafiche sono eseguite a mano e in stili misti dall’artista Gabriele Manca, DMQ productions, che detiene i diritti sulle opere.

2 Comments

Add a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *