Cancellate quel messaggio!
Come può un messaggio cambiare tutto?
La donna sembrò essere colpita da questa risposta. Balzò indietro, poi si ricompose e sfoggiò uno dei suoi soliti sorrisi.
“E cosa ci chiedete? Cosa volete da noi?”
L’uomo, che aveva mantenuto la sua aria seria, rispose senza batter ciglio.
“Lasciateci un altro messaggio. Nel vostro messaggio ci dite di costruire una Rupe dei Sacrifici e poi, sopra, la Porta degli Avi. Le persone oggi muoiono per questo vostro messaggio scellerato. Se non l’aveste mai scritto, noi arriveremmo sani e salvi qui nel passato. Veniamo in pace, siamo i vostri nipoti, pronipoti, sangue del vostro sangue.”
La sala si ammutolì, lasciando tre secondi di silenzio che sembrarono non finire mai.
"Signor alieno..."
Started the presenter.
"Non sono un alieno, signora!"
Rispose l’uomo del futuro, che iniziava nuovamente ad innervosirsi. Nel futuro non avevano televisioni e gli sembrava che la descrizione meravigliosa del passato, su cui si basava tutta la loro cultura, si stesse rivelando un grosso imbroglio.
“Certo, come vuole lei.”
Rispose la donna, chiamando silenziosamente con un gesto del mento la sicurezza, perché intervenisse.
“La ringrazio e spero sia così gentile da tornare presto a trovarci. E ora qualche consiglio degli acquisti.”
L’uomo venne portato via dalla sicurezza, senza che opponesse resistenza. Quando le telecamere si riaccesero, arrivò il turno di Pino, l’uomo in grado di ingoiare trenta panini in meno di un minuto.
L’intervista suscitò però un certo clamore, tanto che i giornali iniziarono a cambiare i loro titoli:
“Gli alieni sono tra noi. Cosa fare per riconoscere un alieno.”
“Sparare agli alieni per sport: diletto oppure omicidio?”
Nessuno menzionò il messaggio.
Esisteva però ancora un’opposizione, che si fece sentire in Parlamento.
“Non c’è alcuna prova che l’esplosione sia di fatto di natura dolosa. Al contrario, un controllo più approfondito ci porta a ritenere che si sia trattato di una tragica fatalità. Si, si trattava di un uomo certamente irregolare sul nostro territorio, ma non abbiamo ancora una legiferazione adatta a questo scopo. Non esistono leggi contro dei cittadini di questa nazione provenienti dal futuro.”
Iniziarono a chiedere che si facesse ciò che era richiesto dal buon senso e dalla civiltà. Che si iniziasse a chiamarle persone e non alieni e che venisse cambiato il messaggio che gli scienziati avevano preparato perché restasse alle popolazioni del futuro. La costruzione della rupe e della porta sulla rupe era una barbarie, un omicidio premeditato.
La prima mossa del Governo, forte di una solida maggioranza, remò però nella direzione opposta. Venne legiferato contro l’invasione degli alieni provenienti dal futuro. Vennero chiamati invasori, venne ventilata perfino l’ipotesi che arrivassero a chiedere più diritti e insieme a quelli perfino le proprietà di quelli che si ostinavano a chiamare i loro avi.
Fu la baraonda.
Improvvisamente, fu illegale non solo aiutare gli alieni sopravvissuti al “salto”, ma perfino salvarli dalla caduta. I cuscini, i materassi che erano stati ammassati sotto il salto, vennero fatti rimuovere dalle autorità.
Venne così aperta la caccia all’alieno.
Pochi, pochissimi erano i superstiti, che si salvavano cadendo sui cumuli di cadaveri. Questi, ancora in stato di shock, venivano subito rincorsi da uomini e donne armati, che gli urlavano alle spalle “Tornatevene a casa vostra!” e “Ritorna al futuro!”
Let’s make another step back, when everything was decided inside the Parliament.
Questa è la fine de Il Messaggio, ora puoi continuare a leggere come continua Ritorna al Futuro, storia scritta da Daniele Frau e illustrata da Gabriele Manca, Dmq Productions. Tutti i diritti sulla storia e sulle illustrazioni sono riservati ai rispettivi proprietari.
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