Un aiuto
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L’aiuto che serviva
Il cercatore di tracce
Cadere, rimbalzare, un ramo secco sciolto nel vento come un frammento d’ombra. Una sagoma scura che scivola rumorosa tra le ciglia- alberi del mondo addormentato. Quello stesso piccolo universo in grado di ospitar un vento leggero, capace solamente di arruffare con i suoi sbuffi i capelli sottili dei bambini seduti a guardare le stelle dare un senso al cielo notturno.
La notte
Le lingue nere delle strade si perdono mute tra i lampioni giallognoli, lasciando questa figura attraversare indisturbata e presentarsi davanti a due labbra di legno sottile. Due colpi secchi ed ecco apparire un uomo dalla faccia ruvida. Le labbra di legno diventano solide, ancora. Una porta che si chiude alle spalle della figura e lascia la strada muta dentro e cieca fuori.
Il dubbio
I sensi all’erta, i passi che si fanno di seta, poi lana. Il dubbio mette i brividi, fa il solletico, come un vecchio maglione della nonna. Il fato ha scritto questa data e questo giorno, questa notte fino in fondo e alle 22.30 senza traccia di sole là fuori, è lecito chiedersi perché. Il fato conosce prima degli altri, ma non potrebbe nulla senza gli umani e le azioni così apparentemente marginali.
Abbaiare al vento
Là fuori, un cane decide che è tempo di rispondere al sibilare dell’aria fresca della sera e abbaia forte, quasi con rabbia. In realtà questo venticello è un lusso, rinfresca e gli muove un po’ le orecchie morbide all’indietro. Però abbaiare è più divertente.
Dunque
inizia la voce atona dal viso ruvido, dai calzini color fucsia e le mani ben curate.
Finalmente si è deciso a venire a trovarmi
Come sapeva che sarei venuto?
Oh, non è il primo forestiero che incontro con quell’aria turbata al bar. Sapevo che prima o poi mi avrebbe chiesto aiuto. Ciò che ancora non so è perché
S. sembra titubante, muove il peso del corpo da una scarpa all’altra. Una bilancia che non sa decidere dove sta la verità. Su quel pesante uomo dal cappello calcato sugli occhi o su questo cercatore di tracce?
Si ricordi, signor S.
Continua la voce arrugginita del cercatore di tracce
Si ricordi che io non vendo verità, ma aiuto solo a trovare le risposte giuste alle domande giuste. Perciò, veniamo a noi. Qual è la sua domanda?
Sono diretto al Pozzo delle Anime
Il pozzo delle anime?
Per la prima volta lo sguardo placido del cercatore di tracce, KI, si perde. Un istante, seppure impercettibile, in cui la mandibola sembra staccarsi dalla mascella e con essa dal naso e dalle orecchie. Sembra perdere coscienza del mondo, seppure per un istante. S. è un buon osservatore e non può far altro che commentare.
Lei conosce il Pozzo delle anime?
Ecco, questa è una bella domanda
La voce torna calma, così come l’espressione del volto e la mandibola torna quieta sui suoi binari. Per poi riaprirsi, ma stavolta per parlare.
Conosco il Pozzo delle Anime, per quanto io non ci sia mai stato. Nessuno sembra esserci mai stato. L’unica direzione è quella che tutti i bambini di queste parti conoscono
Il pozzo delle anime è in una foresta che prima era un deserto o un deserto che prima era una montagna
Insomma, potrebbe essere ovunque
Non ovunque, ho una pista
Ancora una volta la mandibola si lancia in una espressione di sorpresa. S. continua.
Vede, signor KI, non ho bisogno dei suoi servizi per trovare il Pozzo delle Anime. In realtà non voglio metterci piede per nulla al mondo. Vorrei qualcosa di più delicato, da parte sua
Delicato? Mi dica, sono tutto orecchi
Ho fatto un patto con la persona che si dirige verso il Pozzo delle Anime. La aiuterò a seminare il suo inseguitore e lei in cambio mi restituirà ciò che mi appartiene
Non vedo come posso esserle d’aiuto
Vede, signor KI, lei è un cercatore di tracce. Dunque ne deduco che sia specializzato nella ricerca di dettagli e tramite questi dettagli lei sappia trovare ciò che cerca. Mi sbaglio?
No, è esattamente ciò che faccio
Bene, allora deduco che se io le chiedessi per una volta di fare il contrario, lei riuscirebbe nell’intento senza troppa fatica
Si spieghi meglio
Io le chiedo di seminare false tracce per depistare l’inseguitore. In questo modo io sarò libero di seguire M. senza nessun disturbo
Lei è davvero un uomo pieno di sorprese, signor S. E’ la prima volta che qualcuno mi richiede non di seguire una pista, ma di crearne una. Lo farò, però costo caro
Quello non sarà un problema. Scriva il suo prezzo su un foglio di carta e le prometto che lo avrà. Ciò che ha tra le mani quella donna vale più della mia stessa vita
Bene, allora si tratta di una donna. La faccenda si fa complicata. Spero solo non si tratti di un marito geloso, perché in tal caso la devo salutare. Non lavoro per…
No, no. Nessun marito geloso, tutto è esattamente come le ho detto. Ora le darò la descrizione di quell’uomo. Non passa inosservato e un uomo come lei non avrà certo problemi a trovarlo. Faccia in modo che non si avvicini mai alla donna. Il suo nome è M. Il nome della donna, intendo. Quello dell’uomo mi è tutt’ora ignoto
Sarà fatto
E senza aggiungere altro i piedi di S. fanno un giro su se stessi e passano oltre la porta, oltre gli alberi, oltre le strade poco illuminate e i nasi dei bimbi all’insù. Dietro la porta, il cercatore di tracce è già al lavoro e un piccolo ghigno gli accende il viso.
Il Pozzo delle Anime, il Pozzo delle Anime
Ripete grattandosi la fronte e guardando di fronte a sé.
— E la prossima settimana… La trappola funziona! —
La storia avrà pubblicazione a cadenza settimanale. Tutti i diritti sulla storia sono riservati da a Flyingstories.org e nella persona di Daniele Frau.
Tutte le grafiche sono eseguite a mano e in stili misti dall’artista Gabriele Manca, DMQ productions, che detiene i diritti sulle opere.