L’arte della piramide
L’anima di un venditore
Oh com’è facile seguire un venditore, quando gli si sta sempre tra i piedi. Più difficile sarebbe se fossi nato guanto, disperso tra una stretta di mano e l’altra di un freddo inverno. Uffici e strette di mano sembrano essere legate indissolubilmente da un antico sortilegio. Tanto da porre l’antica questione se siano venuti prima i freddi convenevoli o gli orrendi arredamenti di cubicoli cresciuti in maniera disordinata.
Quell’odore
Quell’odore di carta, inchiostro e di chiuso non viene stemperato nemmeno dalle nuove tecnologie. Si butta una quantità immensa di carta e di tempo solamente per abitudine, per non sprecare un minimo di raziocinio per prendere una decisione. Perché, in fin dei conti, cosa c’è di più naturale che usare un sacco di fogli per ricordarsi di chiamare l’ingegnere tal dei tali e ricordarlo alla segretaria della segretaria?
Tentacolare
Così, in mezzo a questi tentacoli della media borghesia e del medio progresso, si insinuano personaggi di vario livello. Alcuni diventano capi prima degli altri, assurgendo a dei galloni da generale che brillano anche al buio della loro oscura coscienza. Tutti sanno riconoscere un capo e spesso il capo stesso ama farsi riconoscere come tale. Pacche sulle spalle, risate mai nervose e quella calma placida che ricorda uno stagno in Finlandia, d’inverno.
Uno su un milione
In mezzo a questo armamentario pronto a sparare posta e a firmare protocolli con un bel timbro tondo, si erge talvolta una brillante figura. In questo caso non dobbiamo sforzarci tanto per cercarla, sta proprio sopra di me, per quanto bagnato dalla pioggia e intirizzito dal freddo.
S.
La sua classe di vendita del primo anno gli sta dando grosse soddisfazioni. Si applicano nel non ricevere mai un no come risposta, a comprare prima di finire e a buttare per rinnovare. Ditemi voi se non è la perfetta classe dirigente del domani! Ah ci fossero più di questi ragazzi e di queste ragazze perfette, gioviali, scherzose. Tutti pronti a canzonarsi l’un l’altro e ad escogitare un nuovo modo per creare gruppo, migliorare la leadership, spendendo i propri risparmi e anche quelli dei loro genitori nell’intento di emergere. Proprio qui troviamo la lezione più importante. Se nessuno si fosse azzardato a fare debiti, nessuno fosse mai salito sulla Luna e su Marte, sicuramente nessuno si sarebbe mai preso la briga di capire quella faccenda delle anime.
Quella faccenda delle anime
Tutto quel contare, registrare, pesare e valutare non è venuto certo per caso. Qualcuno deve aver preso l’iniziativa, deve aver speso dei soldi che non aveva per poter scoprire. Non fosse per un debito, non avremmo avuto le barche di Cristoforo Colombo e con esse le patate, i pomodori, per non menzionare le malattie endemiche e gli omicidi di massa. Certo, gli ultimi sarebbe bene che non fossero mai avvenuti, verrebbe da dire.
Si impara anche dagli errori
Eppure grazie alla morte di tanti innocenti un ingegnoso studioso si accorse come per una frazione di secondo, seppur di pochi grammi, il peso di quelle creature ormai decedute calava di colpo. Presa singolarmente era una differenza infinitesimale, ma raggruppando masse significative di cadaveri si poteva riscontrare una diminuzione radicale del peso dei cadaveri sulla bilancia. Come pesare le anime fu solo una scommessa, ma portò poi alla nascita di scienze allora ignote e oggi obsolete come l’Animatologia e la Animatosofia, poi riunite nella moderna Animisica. Ah quel dottore, senza tutti quegli sforzi e i soldi elargiti a destra e a manca, non avrebbe potuto trovare la vera moneta di scambio. Ciò che davvero viene considerato a ragione o torto la chiave della realtà e del vivere umano. L’anima.
Chi sta sopra i miei lacci?
Ma andiamo un passo alla volta. Qualcuno sarà confuso nel pensare chi sia l’umano che cammina spedito sopra i miei lacci. E’ il solito, signorile, assorto uomo con i baffi a punta. Oggi è il grande giorno in cui scoprirà il nome del dottore e dunque troverà l’anima di suo padre e tutto si aggiusterà. Ieri, invece, era un giorno grigio.
Un giorno grigio
Seduto sul suo letto, S. ragionava su chi potesse mai aver rubato le sue preziose scarpe. Certo, quel paio che aveva ai piedi era un’ottima imitazione, ma si notava rapidamente la cucitura sbilenca e il cattivo odore di plastica. Poi, dopo due passi per andare in palestra, la scoperta. Parcheggiate sotto un armadietto, le sue preziose scarpe, le stesse umili che vi raccontano la storia fin dal principio, lo stavano aspettando. E dunque, dopo lo scambio, sembrò essere per lui un segnale che qualcosa finalmente iniziava ad andare per il verso giusto.
La voce si spande
La classe ascolta le lezioni sempre con grande attenzione e la sua voce lentamente si spande fino ai piani più alti. Si mormora che il capo dell’ufficio direzione e promozioni non si sia dimenticato di S., il quale trova così la sua gratificazione sempre più vicina. Lentamente si assimila o viene assimilato a questo uomo duplicato, questo quadro dirigenziale che non cade mai dal muro. La scala del successo è solo all’inizio, forse il terzo gradino. Davanti si apre un mondo fatto di promozioni a capo, capo dirigente, capo capo dirigente, manager, manager capo e infine Governatore.
Il Governatore, ancora
Il Governatore è la figura leggendaria cui tutti aspirano. Non ha più bisogno di un’anima, la compra solo per sfizio, per mostrarla agli altri e vederli rapiti in adorazione. Spesso mette la sua anima nuova nuova appena comprata dentro un cofanetto trasparente, quando gli amici intimi vengono a bere un bicchiere di cognac e fumare un piccolo sigaro italiano. Per farsi due risate.
Uccidetevi e moltiplicatevi
Chi meglio di un Governatore è pronto a sacrificare anime, non più a venderle? Solo controllare che non si ammazzino a vicenda, questo è tutto. Anzi a dirla tutta spera che non si ammazzino senza che ci sia un perentorio ordine in merito. Ammazzarsi non è un delitto in sé, chiaramente. Siamo tanti e sarebbe insano aspettarsi che nessuno abbia idea di togliersi la vita e liberare la propria anima da quel giogo insensato che è la frustrante vita moderna. L’importante infatti non è che la gente non si ammazzi, ma bensì che si uccida con garbo, seguendo le regole.
Procedure, procedure, procedure
Quando l’istanza approda dunque nell’ufficio preposto, un personaggio in bianco e nero firma, controfirma e bolla. Certo le anime non possono restare lì in eterno, dentro delle scatole di latta anonime. Ecco dunque che i venditori di anime vanno a controllare di quando in quando per trovare un’anima che possa essere rivendibile.
Il dottore, ormai è questione di poco
Stavolta però l’intento è differente. S. non cerca un’anima, ma bensì un dottore, che lo porterà all’anima di suo padre. Trovata quell’anima bianca, potrà considerare finalmente concluso questo capitolo caotico della sua vita. Potrà entrare nell’ufficio del nuovo Governatore, inchinarsi reverente e regalargli in un bel cofanetto d’argento l’anima pura di suo padre. Rimarrà solo un piccolo incidente di percorso, di cui un giorno forse riderà con gli amici intorno ad un cognac senza ghiaccio e un sigaro al caffè.
Manca solo una settimana all’appuntamento con Bu.
La storia avrà pubblicazione a cadenza settimanale. Tutti i diritti sulla storia sono riservati da Flyingstories.org e nella persona di Daniele Frau.
Tutte le grafiche sono eseguite a mano e in stili misti dall’artista Gabriele Manca, DMQ productions, che detiene i diritti sulle opere.
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